Eccomi qua per parlarvi di una tragedia italiana (ed europea) che in Italia dura da un quarto di secolo grazie alla cecità del centrosinistra e al sovranismo aggressivo delle destre: i centri di permanenza per il rimpatrio, Cpr, dove vengono trattenuti gli stranieri irregolari, senza una legge che stabilisca i diritti degli “ospiti” e che dovrebbero essere chiusi. Chi vuole aiutare il popolo invisibile e martoriato dei Cpr, faccia un passo avanti.
Nei giorni scorsi un incendio ha reso inagibile gran parte della struttura del Cpr di Milo, a Trapani. E i pochi migranti che sono riusciti a contattare i loro legali per chiedere aiuto raccontano di una situazione terrificante. Tutti i trattenuti – circa 140 persone ritenute “colpevoli” di essere irregolari sul territorio italiano (fra loro anche richiedenti asilo) – sono stati spostati nell’unica sezione risparmiata dalle fiamme. Risultato: quasi tutti i trattenuti da giorni vivono esposti a pioggia, freddo, intemperie, senza un tetto o un materasso su cui dormire, costretti in più di cento a dividersi servizi e docce pensate per dieci. La notizia uscita oggi su Repubblica di Palermo riporta la denuncia di Asgi
Il centro è un inferno in cui tutto è in cemento, tavoli, sedili, panche persino i “letti” in cui i trattenuti sono costretti a dormire. Non ci sono mensa né spazi di socialità e delle docce disponibili solo una ha l’acqua calda. Nei moduli si dorme, si mangia, si beve, e soprattutto si aspetta
La rete Mai più lager – NO ai CPR ha tenuto un’assemblea martedì scorso per iniziare una campagna di primavera e far chiudere il Cpr di Milano (con la speranza di farli chiudere tutti), commissariato in seguito a un’indagine della procura. Qui trovate un recente approfondimento che ho scritto su Il Foglio. Gli attivisti e le attiviste vogliono lanciare una nuova campagna di sensibilizzazione, soprattutto all’interno del settore sanitario per impedire ai medici chiamati di certificare l’idoneità delle persone al trattenimento e fare pressione sulle istituzioni che fino ad ora si sono limitate a un odg del Consiglio comunale di Milano nel dicembre scorso per chiederne la chiusura. Nella tenue speranza di un effetto domino, dato che il Governo Meloni vuole aumentarli e mettere un Cpr in ogni Regione, affidando la gestione al ministero della Difesa. La campagna di primavera si propone di fare una campagna di sensibilizzazione anche all’interno delle scuole.
Teresa Florio che gestisce SOS CPR, la linea telefonica attivata dall’associazione Naga per parlare con i detenuti (grazie a un ricorso dell’Asgi, a Milano e a Gradisca d’Isonzo le persone trattenute possono usare i cellulari per comunicare all’esterno) ci ha raccontato dei tanti irregolari senza dimora con patologie psichiatriche portati nel Cpr invece che in strutture sanitarie: «Arrivano in manette e gli viene fatta una convalida frettolosa dell’idoneità sanitaria con un medico dell’Ats in presenza della polizia, poi ricevono un numero da una psicologa (?!) e da quel momento l’identità del detenuto diventa un numero con cui viene chiamato», spiega Teresa Florio. «Dal 2020 sono entrate, uscite, trasferite in altri Cpr, sparite nel nulla 1780 persone perché il turn over è molto alto (e il numero di rimpatri effettivi meno de 50%). I medici hanno convalidato l’idoneità sanitaria a un migrante a cui avevano asportato mezza milza e un altro che aveva un tumore, per intenderci». Nella mensa mangiano cibo scadente e avariato su panche di ferro inchiodate al suolo, vedono la tv attraverso una grata e a Capodanno un gruppo ha festeggiato l’arrivo del 2024 con un gustoso cenone a base di lamette per essere portati all’ospedale ma sono rimasti dentro con le lamette nello stomaco, per non parlare degli abusi e i maltrattamenti riportati nel report del Naga Al di là di quella porta.
l cortile ha grate altissime e il tetto di plexigas. E, cosa risaputa ma repetita iuvant, vengono sedati, anzi drogati con dosi massicce di psicofarmaci. Per questo e molto altro comincerà presto la campagna di primavera per cerare di chiudere luoghi di segregazione che fanno sembrare le sovraffollate e disumane carceri italiane un collegio per studenti indisciplinati. Chi vuole aiutare il popolo invisibile e martoriato dei Cpr, faccia un passo avanti.