Riceve il pallone in area, lo ferma con il destro e calcia in porta con il sinistro: la gioia e il sogno di Moustapha Cissé potrebbero riassumersi in quei due secondi ma, prima di quel gol, c’è una storia non indifferente da raccontare. Nato nel 2003 a Conakry, capitale della Guinea, Cissé arriva in Italia nel 2019, a Pozzallo. Dopo la morte del padre comincia a cercare rifugio nel calcio, sua grande passione da una vita, iniziando a giocare appena sedicenne nella Rinascita Refugees. La squadra ha lo stesso nome di una cooperativa a Copertino, in provincia di Lecce, dove vengono ospitati rifugiati e richiedenti asilo.

Dopo aver incantato tutti, però, per Cissé arriva l’occasione di una vita: quella di approdare in Serie A, con precisione all’Atalanta, direttamente da una società di dilettanti. Un salto incredibile e che non capita tutti i giorni, anzi. Sarebbe già questa una storia a lieto fine ma Moustapha Cissé, che di passione e tenacia per inseguire i sogni ne ha sempre avute da vendere, decide di fare di più: dopo alcune partite con la Primavera (formazione giovanile) dell’Atalanta, viene convocato in Prima Squadra e al suo esordio in Serie A, dopo appena 18 minuti dal suo ingresso in campo, segna il gol del vantaggio dell’Atalanta contro il Bologna, regalando una vittoria ai suoi. Un sogno per qualsiasi bambino, anche per Cissé che però ne ha ancora un altro da realizzare: diventare un pizzaiolo.

Il progetto della Rinascita Refugees

Rinascita Refugees, già il nome dice tanto. Un progetto che merita tantissimi applausi perché, pur essendo un progetto sportivo e calcistico nello specifico, mette in primo piano l’integrazione sociale, la formazione e l’educazione dei giovani rifugiati e richiedenti asilo, senza badare agli obiettivi sportivi. Nonostante ciò, proprio grazie alla finalità che il progetto ha, arrivano anche i risultati in campo.

Allenati dal senegalese Niang Baye Hassane, i Refugees hanno vinto il campionato di Terza Categoria (nona serie italiana), passando in Seconda grazie e soprattutto ai gol segnati da Moustapha Cissé che, oltre al calcio, ama dedicarsi ad altre sue passioni. In primis, quella di pizzaiolo, il suo vero sogno da una vita

La squadra, composta esclusivamente da rifugiati e richiedenti asilo, inizialmente partecipa solo a tornei amatoriali, per poi decidere di iscriversi ai campionati Acsi. La squadra partecipa anche a Progetto Rete, un’iniziativa che rientra nelle attività sociali promosse dal Settore giovanile e scolastico della Figc che la porta avanti in collaborazione con il ministero dell’Interno. Al torneo prendono parte soltanto squadre composte da migranti presenti sul territorio italiano. Ci sono preliminari provinciali e regionali, poi una fase finale a Roma allo Stadio dei Marmi. Alla prima edizione, la Rinascita Refugees arriva in finale e Cissé si mette in luce. Il giovane però non può essere tesserato a causa di alcune leggi che vietano il tesseramento di minori non accompagnati. La sua vita cambia quando l’Atalanta gli mette gli occhi addosso e decide di offrirgli un provino.

La firma con l’Atalanta di Moustapha Cissé

Negli ultimi anni si guarda sempre meno alle categorie minori per l’acquisto dei giocatori, nonostante sia nota l’importanza di costruire il talento in casa, pescando dai dilettanti. In questo modo infatti si minimizzano anche le spese. L’Atalanta lo sa bene e adotta questa filosofia da anni. Non è un caso che con il lavoro e la programmazione siano arrivati ai vertici del calcio italiano. Dunque alla società bergamasca arriva la segnalazione di questo giovane attaccante guineano che si stava mettendo in mostra nei campi provinciali in Puglia.

Così Roberto Marta, responsabile dello scouting bergamasco, manda subito un collaboratore a visionarlo. La squadra lombarda si accorge da subito che Cissé è un talento da acquistare, ma nemmeno loro possono tesserarlo e decidono di accoglierlo in una struttura, permettendogli di allenarsi per un periodo con il club. L’Atalanta fa però una promessa a a Cissé: quando le norme lo avrebbero permesso, sarebbe entrato a far parte della squadra.

È esattamente ciò che accade. A febbraio, nell’ultimo giorno utile per presentare la lista dei calciatori tesserati, l’Atalanta utilizza per lui l’ultimo slot disponibile per un extracomunitario (esiste una norma che ne limita l’acquisto)

Una scelta non scontata per una squadra che avrebbe potuto “pescarne” uno già pronto da qualche squadra professionistica. Invece, a sorpresa, ha deciso di puntare su un diciassettenne che aveva giocato solo nella nona serie italiana.

L’exploit con le giovanili e l’esordio (con gol) in Serie A

Da lì inizia un vero e proprio sogno per Moustapha Cissé. In appena sei partite giocate con la formazione giovanile dell’Atalanta, ha già segnato sei gol e ha fatto vedere prove di grande qualità. Nella sua partita d’esordio con la Primavera, il giovane guineano ha segnato due gol contro il Milan. Appena dieci giorni dopo, Atalanta-Napoli è finita 1-0 e il gol che decide la sfida è segnato ancora da Cissé. Così anche l’allenatore della Prima Squadra ha cominciato a tenerlo d’occhio, al punto che il 20 marzo 2022 ha deciso di convocarlo e di farlo esordire tra i grandi.

L’Atalanta vince 0-1 e Moustapha Cissé segna il gol decisivo all’esordio in Serie A. Una storia da film, con protagonista un ragazzo che fino a gennaio giocava tra i campi sterrati della Seconda Categoria e che adesso può già raccontare di aver deciso un match in Serie A

Non sappiamo se diventerà una stella nel mondo del calcio, ma un sogno – quello comune a tanti bambini – si è già avverato. Adesso ci sarà tempo e modo per avverare l’altro, quello di diventare un pizzaiolo. Partito da un progetto di Rinascita in Puglia, Cissé ce l’ha fatta grazie al suo talento calcistico, diventando il simbolo di un sistema che negli anni sta acquisendo sempre più consensi e successo.