Cosa significa avere il cuore diviso in due dal conflitto alle porte dell’Europa che sta devastando l’Ucraina? Tamara Usatova, cantante jazz e soul da oltre 15mila visualizzazioni su Youtube, nata in Ucraina da padre russo e madre ucraina, ha raccontato a NRW la lacerazione che sta vivendo in questi giorni. Perché anche lei, come molte persone russe, ha l’impressione di essere nel mezzo di una guerra civile. Per questo ha organizzato dei concerti in programma a marzo a Milano con un doppio obiettivo: raccogliere fondi a sostegno del popolo ucraino e creare un ponte che avvicini i due Paesi in ostilità. Insieme a noi ha ripercorso le tappe della sua vita, dalle performance negli Stati Uniti sui palchi che ha condiviso con artisti come Ricky Martin e Justin Bieber, all’arrivo Milano, dove si è stabilita due anni fa.

Il percorso di Tamara Usatova dalla Crimea a New York

Nata in Ucraina e cresciuta in Crimea fino all’adolescenza, Tamara Usatova ha fatto un lungo percorso di formazione per prepararsi all’ingresso nel mondo dell’arte: «Sono andata a San Pietroburgo per studiare arte e lingue e dopo la laurea ho passato cinque anni a Mosca, per gli studi di musica. Mentre ero lì ho vinto una borsa di studio per il Berklee College of Music di Boston, dove sono rimasta tre anni, fino al 2014». Tra un corso di composizione jazz e una lezione di songwriting ha conosciuto il suo futuro marito, un giovane studente milanese agli inizi della sua carriera da music producer.

Insieme si sono trasferiti a New York e ci sono rimasti sette anni, tra successi professionali ma anche sacrifici dovuti a uno stile di vita stressante

«Negli Stati Uniti ho avuto molte soddisfazioni come performer e insegnante di canto, ma il quotidiano era caotico e non c’era tempo per stringere rapporti di amicizia. A differenza dell’Italia dove invece la vita è molto reale, normale e umana. Eravamo stanchi di quel modo di vivere e abbiamo deciso di stabilirci a Milano circa due anni fa, esattamente due mesi prima che scoppiasse il covid».

 

Le fake news che arrivano dalla Russia

A Milano si sente a casa, dice Tamara Usatova. «In Italia la gente è molto simile agli ucraini e ai russi ma è più felice». Soprattutto ora, neanche a dirlo, con la guerra in corso, pensando alla famiglia e agli amici che sono laggiù. Ci parla di suo padre che si trova in Crimea in questo momento, mentre la madre e il fratello sono a San Pietroburgo. «Purtroppo non vedo come si possa risolvere questo conflitto velocemente. Io ho un doppio passaporto, conosco bene e amo la cultura ucraina, la seguo quasi più di quella russa. Mi sento davvero divisa a metà».

Conoscendo la lingua ucraina, ci spiega che per fortuna riesce a seguire le notizie direttamente dalle fonti ucraine perché in Russia girano tante fake news

«È molto preoccupante la situazione dell’informazione falsata che arriva dai media. Sto avendo problemi anche con amici perché in Russia molte persone inizialmente non credevano alle notizie sulla guerra, e sostenevano che l’informazione ucraina stesse mentendo e che anche io stessi postando fake news».

I concerti per l’Ucraina

Convinta che ognuno debba mobilitarsi con i mezzi che ha a disposizione, Tamara Usatova ha organizzato due concerti a Milano il cui ricavato andrà a sostegno della causa umanitaria in Ucraina. Per il momento metterà da parte la sua formazione jazz e soul, cresciuta nel solco di voci raffinate come quelle di Aretha Franklin e Whitney Houston, perché, ci dice con un nodo in gola, «Non riesco a pensare di cantare brani di musica leggera adesso».

Nelle due serate, la prima il 10 marzo ad Après Coup e la seconda il 26 marzo alla Corte dei Miracoli, la scaletta sarà dedicata alle canzoni ucraine, provenienti dalla tradizione popolare ma anche dal repertorio dei classici contemporanei

«Sarà un’occasione anche per tornare sul palco dopo le chiusure. Quando sono arrivata a Milano era tutto bloccato e il lavoro di noi artisti è stato fortemente penalizzato. Ho potuto iniziare ad esibirmi in Italia solo pochi mesi fa». Noi di NRW speriamo, però, di tornare presto ad ascoltarla sulle note di soul e jazz o anche di musica pop nello stile di Mahmood, «il mio cantante italiano preferito» ci dice lei. Sarà il segnale che non avremo più l’emergenza di raccogliere fondi per scopi umanitari.

Foto: Savannah Lauren