Già nel 1966 gli uomini della Marvel, inventando il personaggio dei fumetti Black Panther, all black, avevano capito che l’immaginario afroamericano aveva bisogno di eroi non necessariamente ancorati alla tradizione letteraria. In questo filone si mette Nana Kwame Adjei-Brenyah, autore di questo Catene di gloria pubblicato dalle Edizioni Sur, in cui si mescolano una wonder woman afro e lesbica, le carceri Usa affollate di non bianchi, il sistema del broadcasting televisivo alla Hunger Games, vivi o muori, e tantissimo altro. Nana Kwame Adjei-Brenyah, l’autore di questo libro, finalista ai National Book Award nellasezione Fiction dell’anno scorso, è nato a Spring Valley, nel nord dello stato di New York, da immigrati di origine ghanese. È stato allievo di George Saunders, uno dei più grandi scrittori contemporanei americani, all’Università di Syracuse, dove oggi insegna a sua volta scrittura creativa. Il romanzo, un gigantesco fumettone da cui si potrebbe benissimo tirar fuori un film di successo, come è accaduto solo pochi anni fa con Black Panther, racconta di un futuro distopico. In una surreale versione degli Stati Uniti del prossimo futuro dove il sistema carcerario è interamente privatizzato, Catene di gloria è un format televisivo di enorme successo: i detenuti e le detenute, invece di scontare la pena, possono scegliere di sfidarsi a morte in un grande torneo di gladiatori, salendo di rango duello dopo duello fino a guadagnarsi la libertà. Nessuno ce l’ha mai fatta con le sue sole forze. Loretta Thurwar, guerriera formidabile e superstar del programma, è a un passo dal riuscirci, ma per lei e per la donna che ama – un’altra sanguinaria gladiatrice – di colpo le regole del gioco stanno per cambiare. Attorno alle loro vicende si snodano, in un crescendo di tensione, le storie dei compagni di squadra e degli avversari, dei fan morbosamente incantati e degli attivisti che contestano la brutalità del sistema. Catene di gloria si legge come un romanzo d’azione, pieno di personaggi memorabili, e come una serissima denuncia contro l’industria carceraria e quella dell’entertainment. È un romanzo figlio del postmodernismo, della tradizione letteraria afroamericana, della cultura dei videogiochi, della tv sportiva. Ma soprattutto intriso di quel sentimento di protesta radicale che ha animato la controcultura americana degli ultimi decenni. Fabio Poletti

Nana Kwame Adjei-Breniah
Catene di gloria
traduzione di Dario Diofebi e Martina Testa
2023 SUR pagine 516 euro 20