Gulala Salih, irakena, italiana, orgogliosamente curda come ci tiene a sottolineare, in questo Identità sospese pubblicato dalle Edizioni Euroofset, ha raccolto le voci di donne migranti e richiedenti asilo. Attivista per i diritti dei bambini e delle donne, Gulala Salih è presidente e socia fondatrice dell’associazione Udik Unione Donne Italo Kurde. Nata a Kirkuk, fin dall’arrivo in Italia oltre venticinque anni fa, si è impegnata nel campo sociale e del volontariato. Nel libro sono raccontate ventinove storie di donne immigrate in Italia da ventitré Paesi diversi, da Africa, America, Asia ed Europa. I racconti sono divisi in quattro capitoli a seconda del motivo dell’immigrazione in Italia: per asilo, per ricongiungimento familiare, per raggiungere la persona amata, per lavoro. Molte di queste donne hanno incontrato innumerevoli difficoltà, hanno affrontato ostacoli e convissuto con la paura pur di arrivare qui in Italia. Una paura che spesso si presenta prima ancora di partire, quando ognuna di queste donne, ogni migrante o richiedente asilo, si domanda cosa ci sia di là dal mare o cosa aspetti le loro vite e quelle dei loro cari. Ogni fuga è una storia, ogni incontro, prima e dopo la partenza, rappresenta un pericolo, doppio per chi è donna, triplo per chi è donna e minorenne, come sanno bene le migranti nigeriane che finiscono vittima della tratta per farle prostituire, troppo simile alla tratta degli schiavi di qualche secolo fa.
Donne immigrate tra sfide e battaglie 2022 Edizioni Euroofset pagine 289 euro 19,50
Per gentile concessione dell’autrice Gulala Salih e delle Edizioni Eurooffset pubblichiamo un estratto dal libro Identità sospese
Scrivere e realizzare questo libro non è stato facile, come non è stato facile ripercorrere quei viaggi che attraversano i ricordi e la vita. Non è facile risvegliare le anime ferite. Ci sarebbero state ancora tante altre storie importanti ed emozionanti che avrei voluto fossero raccontate in questo libro, dando anche a loro voce, tirandole fuori dal buio, dal dolore e dall’ingiustizia che hanno subito. Ma non è stato possibile, perché ancora la paura persiste, la paura di essere giudicate, la paura di affrontare il dolore, le barriere e i codici culturali. Tante donne ancora non si sentono sicure e protette, fanno fatica a spezzare la catena invisibile che la società ha messo loro al collo. Il libro stringe insieme storie di donne che sono immigrate da adulte venute per studiare, per lavorare, per poter dare il meglio ai propri figli; per il matrimonio o per motivi politici, e anche racconti e storie di giovani ragazze che sono immigrate non per loro scelta, ma perché portate da piccole dalla loro famiglia; o donne nate e cresciute in questa terra da genitori immigrati e che anche loro hanno incontrato le stesse difficoltà, perché mai considerate completamente figlie di questo Paese. Nelle pagine che seguono, si potrà trovare testimonianza di come la donna straniera possa essere simbolo di capacità d’integrazione, di pazienza, di intrecciare legami e creare relazioni con la società del Paese accogliente. Queste donne lasciano un’impronta importante, un esempio positivo nella propria società e nel Paese che le ha accolte. Cultura, educazione, esperienza di vita; dietro ad ognuna di noi esiste una forte storia umana piena di energia, che ha sfidato mille ostacoli e mille prove, a volte anche il destino, pur di realizzarsi, sostenendo un’amara lontananza dalla propria terra e dai propri familiari. Queste donne hanno saputo occuparsi di sé stesse e dei propri figli, con o senza il marito. Siamo donne che ce l’abbiamo fatta nonostante la fatica dell’integrazione, siamo riuscite a ricominciare, ridare il senso e una direzione alla nostra vita. Leggendo questo libro si potranno cogliere la gioia, la felicità per i momenti belli e i desideri raggiunti, ma si potrà sentire anche il peso enorme di una vita dura, di un percorso non facile. Sono storie in cui si mescolano sentimenti come l’orgoglio, la felicità, ma anche l’amarezza. Perché sono percorsi in cui si alternano situazioni nelle quali veniamo accettate e accolte, altre in cui siamo escluse e giudicate. La forza e la capacità delle donne non hanno confini e le nostre storie sono esempi concreti di come il percorso della migrazione possa trasformarsi in un’opportunità, una conquista e un grande traguardo culturale, ma siamo anche esempio di quanto rappresentiamo e possiamo rappresentare una risorsa per il Paese che ci accoglie, e quindi scardinare quell’idea di essere un peso o un problema. © Tutti i diritti riservati