La meglio gioventù di Teheran ha meno di trent’anni. È la gioventù che affolla le piazze e le strade delle città dell’Iran per protestare contro il regime degli ayatollah che tortura e uccide chi si oppone alla shari’a. Una protesta affidata alla musica come quella del rapper Toomaj Salehi, finito in carcere per aver cantato “donna, vita, libertà”. O alla scrittura, come nei dodici racconti raccolti in questo Iran under 30, pubblicato da Polidoro con la curatela di Giacomo Longhi. Giacomo Longhi è traduttore dal persiano e dall’arabo. Dottorando in studi iranici all’università La Sapienza di Roma, ha studiato anche a Venezia, Aleppo e Mashhad. Sono sue le traduzioni di numerosi autori contemporanei tra i quali l’omanita Jokha Alharthi e gli iraniani Mahsa Mohebali, Mohammad Tolouei, Mostafa Ensafi, Mehdi Asadzadeh. Nei racconti emerge il quadro dell’altro Iran, lontano dalla iconografia ufficiale di un Paese che sembra sotto scacco dal 1979, quando Khomeini ha fatto ritorno dall’esilio parigino. E allora si può leggere dell’incontro tra un’aspirante scrittrice e un anziano scrittore, di un ragazzo che sui mezzi pubblici fa di tutto per provocare gli altri, della pandemia raccontata da una bambina delle campagne del Caspio oppure da un’insegnante che per fare lezione da remoto si rintana nel retrobottega di un locale di narghilè, e poi una storia d’amore tra Teheran e il Giappone, o un misterioso tesoro e un patto tra amici… Scelti da due dei maggiori autori iraniani contemporanei, Mahsa Mohebali e Mohammad Tolouei, i racconti di Iran Under 30 portano il lettore nel vivo del laboratorio letterario dell’Iran, con richiami sia all’antica e ricchissima cultura persiana sia ai modernismi della short story americana, offrendo attraverso le voci delle nuove generazioni un ritratto sfaccettato, e forse inaspettato, di un Paese spesso raccontato per contrapposizioni. Fabio Poletti

a cura di Giacomo Longhi
Iran under 30
traduzione di Melissa Fedi e Federica Ponzo
2023 Polidoro
pagine 240 euro 16