Il progetto culturale ed editoriale di Nuove Radici sta per compiere quattro anni di vita. Quattro anni, dopo una pandemia e la guerra – tante guerre in corso – sembrano un’eternità. Eppure per me è stato un battito di ciglia perché ci abbiamo messo la testa e il cuore, senza riserve. In questi anni, pandemia permettendo, abbiamo fatto il giro del mondo. Raccontando mille e più storie di giovani con background migratorio che sono cresciuti insieme a noi (e viceversa) e ora rappresentano modelli esemplari, fonte di ispirazione per tanti altri giovani che invece devono ancora capire chi sono e dove vogliono andare. Il magazine di NuoveRadici.world è andato online il 6 dicembre del 2018.

Abbiamo raccontato tante storie che si sono intrecciate alle nostre, organizzato incontri e appena concluso un progetto itinerante sulla Diversity leadership che ci ha permesso di creare sinergie e mettere in connessione tante persone che sentivano l’urgenza di un confronto sulla propria identità
In questa fase politica e sociale molto caotica, segnata dalle profonde diseguaglianze e da un ulteriore semplificazione della contemporaneità a colpi di slogan, abbiamo ancora bisogno di raccontare il multiculturalismo o la diversità culturale è diventata “normalità”? Ci stiamo riflettendo perché da una parte, soprattutto per chi vive in una realtà urbana, le radici sono sempre meno rilevanti ma al contempo le discriminazioni, il razzismo e i pregiudizi si sono radicati. E gli hater non hanno mai interrotto il loro sporco lavoro. In questi giorni si parla tanto della vicenda aggrovigliata del deputato e sindacalista Aboubakar Soumahoro: le indagini sulle cooperative gestite dalla sua famiglia, le lacrime su Instagram, il vittimismo che lo ha reso ancora di più un facile bersaglio. E al netto delle sue responsabilità, ancora da stabilire perché tutti sono innocenti fino a prova contraria, il suo atteggiamento sguaiato può indurre a pensare che le nuove generazioni con background migratorio non possano fare la differenza.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Aboubakar Soumahoro (@aboubakar_soum)

Rilanciamo la narrazione sulle nuove generazioni, senza vittimismo

E invece non credo affatto sia così. Ci sono migliaia di giovani che lavorano con discrezione per fare diventare la diversità un fatto normale. Che scrivono, prendono la parola, diventano protagonisti della narrazione che li e ci riguarda. Medici, imprenditori, attivisti, influencer; attrici, artiste, scrittrici, leader. Persone che stanno costruendo mattone dopo mattone la casa comune della coesione sociale di cui abbiamo tutti bisogno per andare avanti e correggere le storture della società. E soprattutto abbiamo ancora bisogno di ribaltare gli stereotipi che, ci eravamo illusi, sembravano stemperati. Per questa ragione credo che valga la pena di andare avanti a raccontare il multiculturalismo, la diversità, la necessità di pari opportunità, il valore di una società basata sulla mixité.
Non è ancora arrivato il momento di fermarsi, di smettere di valorizzare le eccellenze, i talenti per combattere i pregiudizi. Non è ancora arrivato il momento (e non credo arriverà mai) di smettere di narrare le ingiustizie che subiscono le nuove generazioni. Come farlo? Bastano una newsletter settimanale, articoli, workshop, podcast, libri?
Ne parleremo il 2 dicembre all’assemblea aperta a tutti di Nuove Radici per interrogarci, ideare nuove forme di comunicazione; creare ulteriori sinergie ed espandere il nostro “format”. Se volete darci suggerimenti, consigli, e aiutarci a continuare la nostra battaglia per far diventare la diversità un fatto normale, partecipate, scriveteci a nuoveradiciaps@gmail.com, esponete le vostre riserve. Vi aspettiamo a braccia aperte!
Vi lascio con un nuovo video del nostro ultimo workshop a Vicenza, dedicato alla Diversity leadership nelle aziende: l’intervento di Bassel Bakdounes, Ceo italosiriano di Velvet Media che è una fonte di ispirazione e di buon umore. A giovedì prossimo!

 

Se volete iscrivervi alla newsletter e leggerla per intero, cliccate qua. Se volete sostenere il lavoro di NRW, fatevi un giro qua.  In ogni caso, grazie !