Editoriale NuoveRadici.world

Sarà un Natale multicolore, giallo-rosso-arancione, più che multiculturale. All’insegna della confusione e sotto il segno del Dpcm. Vorrei poter consolarmi, affidandomi alle previsioni astrologiche che però, alla stregua dei sondaggi politici, non ci azzeccano quasi mai. Sul tema migratorio sono successe molte cose, rimaste sullo sfondo per via dell’informazione sul Covid che ha oscurato qualsiasi novità. Nel 2020 è stata approvata una mini sanatoria per 200mila immigrati irregolari di cui ancora non si vedono ancora gli effetti auspicati: le liste di attesa per ottenere l’agognato permesso di soggiorno sembrano destinate a diventare lunghe come la Grande Muraglia. I decreti sicurezza sono stati modificati dopo la rituale rissa finale al Senato: un piccolo passo in avanti, ci auguriamo, verso una politica migratoria più lungimirante. Sono stati pubblicati molti report sull’evoluzione demografica e sociale della presenza dei nuovi italiani, ma in pochi si sono soffermati ad analizzarli. E la vexata questio della rotta balcanica non ha ancora trovato una soluzione. Idem la riforma della legge della cittadinanza. Le mille strade dei nuovi italiani su cui NRW è più focalizzata invece hanno moltiplicato eccellenze, talenti, leader e changemaker che l’anno prossimo tireremo fuori dal nostro cappello magico. Abbiamo deciso di augurarvi buone feste anche con un video zuzzurellone per strapparvi un sorriso e avviarci con cauto ottimismo verso l’anno che verrà. Grazie di essere stati con noi.

https://www.youtube.com/watch?v=pK58306Sey8

ps1. Di seguito l’augurio di Natale di Piervito Antoniazzi, presidente dell’associazione Nuove Radici, editore di NRW, per stimolare una riflessione che continuerà dopo le feste.

«È stato un anno duro e non vogliamo cadere nelle retoriche del “andrà tutto bene” e neppure del “nulla sarà come prima”. Anche in questo anno, come nel precedente dominato dalla retorica dei barconi e dei porti da chiudere, abbiamo tenuto la testa alta, provando a narrare un’altra realtà, quella nascosta dalla vulgata comune. Abbiamo cercato di mettere lo sguardo sulla realtà e sui segni del tempo che si muove cercando di evitare due pericoli: quello che Hegel chiamava “la morale del cameriere” (ovvero il non riconoscere i movimenti della storia, ma fermarsi al contingente, al concreto individuale delle scarpe da togliere e del cibo da preparare) e quello delle “anime belle” che parlano di un mondo ideale, dove siamo tutti fratelli, ma non fanno nulla per cambiare leggi ingiuste»

Il nostro sguardo è stato insieme concreto e laterale, non ha attraversato i terreni del politicamente corretto, non ha espresso quella medietà che va bene a quasi tutti e consente galoppate verso il potere. Grazie alla magia di una redazione di donne, grazie alla forsennata ricerca di professionalità giornalistica, abbiamo provato a raccontare dei nuovi eroi, quelli che un malaugurato senso dell’uguaglianza non vuole accettare

«Perché se siamo tutti eguali, rischiamo di meno, possiamo stare più tranquilli. E se dovessimo riconoscere che un “nuovo italiano” è più eccellente di noi, ci farebbe male. La verità è a lato delle verità assolute. Mi piace pensare (con Camus ne La Caduta) che il bimbo che nasce povero in una stalla non poteva non pensare agli innocenti massacrati per ordine di Erode per causa sua mentre i suoi genitori lo portavano in salvo. Anche i redentori hanno responsabilità. Auguri fratelli tutti!»

ps2. Il nostro giornale continua a fornire un’informazione gratuita e indipendente che vuole essere un vaccino, anch’esso necessario per il 2021, al virus della demagogia, sosteneteci per aiutarci ad andare avanti.