Non basta sperare, bisogna anche continuare a cercare per capire e magari sorprendersi.
Oggi, prima di scrivere questo breve editoriale, ho pensato alle numerose storie che abbiamo raccontato nel 2019, in cerca di una lieta novella che si adeguasse allo spirito natalizio. E non me ne è venuta in mente neanche una.
Perché? Nel mezzo della bufera mediatica sui migranti a colpi di demagogia e di slogan, abbiamo narrato solo storie di traguardi tagliati. Nello sport, nello studio, nell’imprenditoria, nella musica, nelle arti e nella letteratura; nel sistema sanitario e in quello educativo (la lista è lunga) dei nuovi cittadini. Anche se la generazione involontaria che non ha scelto di emigrare, nata e/o cresciuta in Europa, ci ha sempre trasmesso la complessità, talvolta drammatica, che si cela dietro il successo. E non si tratta solo di discriminazioni. Ci sono anche quelle, ma non necessariamente. Sempre più spesso nel nostro storytelling emergono soprattutto le ambizioni, le mete da raggiungere o già raggiunte. I sogni, l’originalità e la tenacia per emergere, ma anche i tormenti e i rovelli legati alla ricerca della propria identità.
Storie che ci sono state raccontate spesso con empatia, descrivendo la velocità del cambiamento che talvolta ci ha sorpreso o addirittura sconcertato.
Perciò il team di NRW vi augura buone feste con questa speranza. Di poter dare un contributo alla conoscenza empirica di tutto quanto si sta muovendo, anche se ancora poco percepito. E di riuscire a stupirvi quanto ci siamo stupiti noi. Perché è attraverso lo stupore che forse si possono comprendere meglio le trasformazioni e superare i pregiudizi.
Regali last-minute? Sì, ma solidali
Avete bisogno di un’idea per gli ultimi regali di Natale? NRW ne suggerisce alcune originali, adatte a tutti e soprattutto dal significato importante, che può fare la differenza. A cura di Cristina Piotti.
Racconti ritrovati
Il libro di cui parliamo questa settimana è Racconti ritrovati (D Editore, 2019), in cui Emanuel Carnevali racconta la vita malfamata nell’East Side di Manhattan della prima metà del Novecento, coniugando una scrittura dark ad esaltanti ghirigori letterari. A cura di Fabio Poletti.
Joanna Borella: «Ero una mamma in difficoltà. Oggi alleno le Bimbe nel Pallone»
Vera e propria istituzione del calcio femminile nel quartiere milanese di Nolo, Mister Jo è stata la prima adozione internazionale nel nostro Paese. Oggi forma le piccole calciatrici del domani, ricordandosi dell’insegnamento di sua madre e delle fatiche degli analfabeti della Brianza. Di Elisa Mariani.