Editoriale NuoveRadici.world

Se tutto è estremismo, allora niente è più estremista perché nella notte nera tutte le vacche sono nere, come affermava Hegel. Le minacce arrivate alla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, hanno innescato una confortante reazione. Bene, anzi benissimo. Nelle democrazie imperfette si trova sempre un antidoto. Sul tema è intervenuto persino Papa Francesco. L’aumento dei fanatismo colpisce tutti coloro che sono considerati socialmente o culturalmente vulnerabili: ebrei, neri, immigrati, anziani, disabili. Però bisogna sempre verificare i dati, le fonti e non lanciare ogni giorno un diverso allarme. Altrimenti si altera la percezione. E si induce all’emulazione.

Secondo l’Osservatorio Antisemitismo della Fondazione CDEC di Milano nell’arco del 2018 ci sono stati 197 episodi di antisemitismo in un anno (e non ogni giorno come è stato scritto): il 66% in più rispetto al 2017 e al 2016, quando ne erano stati registrati 130 in ciascun anno. E nessuna aggressione fisica. È noto, stiamo assistendo a una radicalizzazione politica in tutta Europa. E indagini giudiziarie stanno scoperchiando il vaso di Pandora su diversi gruppi eversivi di destra che hanno scelto come bersaglio ebrei e immigrati. E secondo un sondaggio Swg, il 55% degli italiani giustificano in vario modo atti di razzismo.

Molte indagini fatte sul voto contro gli immigrati in tutta Europa, stanno dimostrando che chi vota a destra perché teme l’invasione dei migranti vive soprattutto in quartieri in cui non ci sono stranieri. Quindi, il problema proviene sempre dalla percezione alterata in assenza di una conoscenza diretta.

Perciò abbassiamo i toni e lavoriamo per favorire la coesione sociale. E soprattutto non facciamo distinguo sui razzismi. Perché io mi dico e chiedo. Come mai si fa fatica a lavorare sulla prevenzione dell’islamismo? Perché nessuno parla della legge sulle misure di prevenzione della radicalizzazione Dambruoso-Manciulli approvata solo alla Camera nel 2017?

Perché nessuno parla dei percorsi di deradicalizzazione intrapresi da qualche magistrato lungimirante sugli adolescenti e adulti fermati per apologia del terrorismo? Non è abbastanza mainstream? Eppure è un problema che cova sotto le ceneri insieme alla diffusione dei gruppi eversivi di estrema destra.

E ha ragione il magistrato Stefano Dambruoso, quando dice che bisogna prevenire la radicalizzazione, lavorando per l’integrazione e la prevenzione ovunque. A scuola, nelle carceri, sul web. Senza creare allarmismo e senza gonfiare dati, visto che non ne abbiamo bisogno. Quindi, attenzione al fanatismo contro il fanatismo. 

NRW è nata con un’idea. Creare un punto di riferimento non solo per le nuove generazioni di italiani, ma anche per combattere insieme gli stereotipi e i pregiudizi. Sembra semplice, ma in mezzo a tanti ismi, tanti allarmismi, alle sempiflicazioni, mi sento a disagio.

E ora che stiamo per compiere un anno di vita, il 2 dicembre prossimo organizzeremo una festa per incrociare le intelligenze culturali che compongono il melting pot. Un evento che abbiamo deciso di intitolare Integrazioni clandestine, perché la cosa più difficile in questa fase storica è fare inte(g)razione fra di diversi segmenti della società che non si incrociano mai. Abbasso i muri, d’accordo, ma anche le roccaforti che non permettono di vedere la complessità della diversità. 

Vi rammentiamo anche l’evento internazionale contro la violenza alle donne, organizzata dall’associazione Vitaru, che si terrà sabato a Venezia. NRW è media parner.

Locandina

Storyteling di NRW. Luigi Christopher Veggetti Kanku: «Comprano le mie opere d’arte e mi dicono che tutto si immaginavano, tranne che fossi nero»

Primo artista afroitaliano a muoversi a livello professionale nel mondo dell’arte, affrontando il tema dell’afrodiscendenza, Luigi Christopher Veggetti Kanku è nato a Kinshasa nel 1979. A cinque anni è stato adottato dalla famiglia Veggetti di Barlassina. Oggi vive in Brianza e ha il suo studio a Meda. Le sue opere sono state esposte a Londra, a Berlino, a New York, alla Galleria Rubin di Milano e a Göteborg. Il 16 e 17 novembre, nel suo studio-abitazione di via Po a Meda, terrà un open day. Di Elisa Mariani. 

Storytelling di NRW. Katayoun Feyzgiu: «Quando tolleranza e cortesia nascondono razzismo (e antisemitismo)»

Imprenditrice milanese, fa parte della comunità di ebrei persiani, una delle più antiche al mondo. Il suo bisnonno era rabbino a Teheran e, dopo aver lasciato l’Iran, per cinquant’anni la sua famiglia ha venduto tappeti persiani alla Milano bene. Poi la crisi economica e la morte del padre le hanno fatto cambiare strada. Di Costanza de Toma. 

Letture di NRW. Chi siamo e come siamo arrivati fin qui

Il long read di questa settimana è tratto da Chi siamo e come siamo arrivati fin qui (Raffaello Cortina Editore, 2019) di David Reich. Secondo lo studio del professore di Genetica presso la Medical School di Harvard, le differenze biologiche esistono, senza avallare per questo teorie razziste. A cura di Fabio Poletti. 

Storytelling di #NRW. Yatma Diallo: «Sono l’afroitaliano che vuole portare l’Africa ai campionati mondiali di tango»

La sua vita sembra la sceneggiatura di un film. A Milano da 25 anni, è passato dal funk e hip hop al tango attraverso la salsa. Ora punta a partecipare ai campionati mondiali di tango, che si tengono in Argentina.