Editoriale NuoveRadici.world

Siamo sempre connessi, persino troppo, ma non sempre alla realtà. Mi ha irritato (e anche un po’ divertito, lo ammetto) il dibattito surreale suscitato dalla vittoria di Mahmood al festival di Sanremo. Una discussione furibonda per discernere se Alessandro Mahmoud sia A) Solo italiano; B) Figlio di coppia mista perciò italo-egiziano; C) Italianissimo perché nato a Milano da madre italiana, mentre il padre c’è stato per pochi anni e quelle parole in arabo infilate nella sua canzone non indicavano nulla sulla sua presunta doppia cultura; D) Figlio e non figliastro della Repubblica italiana. E la sua vittoria un colpo di mano radical chic da parte della giuria d’onore e della sala stampa di Sanremo che hanno ribaltato il verdetto del “popolo” che votava da casa per dare un segnale netto ai leghisti e xenofobi di tutte le specie. Il dibattito è stato invece meno veemente riguardo alla sua canzone, Soldi, e al suo talento. Bene, anzi benissimo.

Eppure il team di NuoveRadici.World racconta da mesi le storie delle nuove generazioni di italiani: mi sembra un termine più appropriato, se non altro perché lo hanno scelto i protagonisti dello storytelling. Cantanti, influencer, rapper, studenti universitari, imprenditori, poeti, medici, artisti, stilisti, registi, giovani appena entrati nel mercato del lavoro, liberi professionisti, attivisti con un approccio più interculturale rispetto al passato per fare solo qualche esempio. E ognuno ha raccontato una storia diversa.

Qualcuno si sente addirittura assimilato, qualcun altro convive serenamente con le proprie radici , ma la maggioranza semplicemente non si chiede da dove viene, ma soprattutto dove vuole andare. E cioè come realizzare sogni, ambizioni e far emergere i propri talenti.

E non vedono i confini, anche se sono nati o cresciuti in Italia. Quindi se non volete connettervi al nostro giornale, collegatevi almeno alla realtà. E fate i conti (anche statistici come facciamo noi) con l’integrazione, prima che sia lei a fare i conti con voi.

Intrecciamo Nuove Radici

La community di Nuove Radici si incontra per la prima volta offline. Appuntamento da non perdere, l’11 marzo a Milano. Una cena organizzata dalla nostra associazione per scambiarsi idee, conoscere e sostenere i nostri progetti, ascoltare le storie di alcuni dei protagonisti dello storytelling di NuoveRadici.World.  Se siete curiosi, scriveteci a questa mail nuoveradiciaps@gmail.com.

Dai costumi per il film La signora delle camelie con Francesca Neri al suo brand Racine. Genitori eritrei, Eden Embafrash per tutti ha una sola risposta: «Sono genovese»

Eden Embafrash ha 40 anni. Nata a Genova, è stata costumista e ora ha un suo brand di moda concettuale, Racine Fashion Design. Fa parte dell’associazione Nuovi Profili, con cui abbiamo avviato una partnership.

E allora il Pd? Roberto Giachetti: «L’Italia deve trovare il coraggio di investire sui nuovi italiani, valorizzare il loro contributo e abbattere i pregiudizi»

Perché il Pd non ha saputo cogliere la potenzialità sociale e anche elettorale del multiculturalismo? Perché non ha costruito una narrazione convincente sull’immigrazione e sull’integrazione alternativa a quella leghista? Lo abbiamo chiesto a uno dei candidati alle primarie del 3 marzo: Roberto Giachetti.

Tutto quello che non sappiamo sui 53 milioni di immigrati che vivono in Europa

Gli immigrati in Europa sono 53 milioni. Chi sono e da dove vengono? Dove vivono e quali sono le loro prospettive di integrazione nei Paesi che li ospitano?  Un nuovo report ci offre un panorama più nitido per imparare a discernere, senza affidarsi alle percezioni. Un’analisi di Costanza de Toma. 

Le Bozze di Antonio Dikele Distefano, scrittore afroitaliano cult delle nuove generazioni. Ritratto di un fenomeno editoriale (e non solo)

Antonio Dikele Distefano, 26 anni, nato a Busto Arsizio vicino a Varese da genitori angolani, vende uno sfracello di copie. E ha bucato la rete. Parlando di amore e di razzismo, senza piagnisteo. Bozze. Prima e seconda parte è il suo ultimo libro edito da Mondadori. Il ritratto è di Fabio Poletti.

Ero un clandestino. Ora sono scrittore e restituisco quanto guadagno a chi mi ha aiutato

Eltjon Bida viene da un paese di 600 abitanti. Da Bashkim, in provincia di Fier in Albania. È arrivato in Puglia nel 1995 a bordo di un gommone. Aveva solo 17 anni. Ora fa lo scrittore. C’era una volta un clandestino. I sogni, le speranze e le avventure di un albanese in Italia, edito da Policromia, è il suo primo libro. Parte dei proventi del libro saranno destinati alla Caritas. L’intervista è di Giulia Parini Bruno.