Le sue radici affondano in Nigeria e in Ghana ma Samir Abass è nato e cresciuto a Como. Quando i suoi genitori sono arrivati in Italia, trent’anni fa, si sono conosciuti tramite amici e hanno dato vita a due stelle: nel 1993 è nato Awudu, giovane promessa del basket alla Virtus Bologna, e sei anni dopo è arrivato Samir, nuova voce della scena musicale italiana. Dopo avere cantato con Marco Mengoni nel suo ultimo album Materia (Terra), fuori in questi giorni, Abass si sta facendo notare sul palco del music talent del momento di Canale 5, All Together Now, ormai a pochi giorni dalla finale.
L’infanzia felice di Samir Abass
All’inizio di tutto ci sono stati un’infanzia felice e il pallino della moda. «Sono stato fortunato, ho sempre avuto tutto. Nessun episodio di razzismo, tanti amici con cui giocare e intorno sempre persone accoglienti» racconta Samir Abass a NRW. Dopo gli studi di grafica e comunicazione alle scuole superiori ha poi cambiato rotta restando però in ambito creativo.
La musica è stata sempre lì, i miei ne ascoltavano tanta. Anche quando andavo agli allenamenti di basket, mentre gli altri correvano su e giù, io andavo in giro per il campo a ballare. Ma non pensavo davvero che potesse essere un lavoro
Quando poi è entrato nel coro al centro ricreativo, l’idea di diventare cantante ha iniziato a ronzargli in testa e su suggerimento del fratello ha cominciato a prendere lezioni di canto.
Dalle colonne sonore Disney all’r&b
Mentre studiava da cantante, Samir Abass si riempiva le orecchie con il pop internazionale di Beyoncé, Rihanna e Whitney Houston ma non gli è mancata la formazione afrobeat grazie alla passione trasmessa da suo padre e sua madre. «In macchina ascoltavamo molti artisti africani tradizionali. Poca musica italiana, devo ammettere, a volte Elisa o Giorgia e anche Alex Baroni. Mi piaceva la musica dei film della Disney alla Hannah Montana di Miley Cyrus. Ora ascolto tante cose diverse perché spaziare è fondamentale per il mio lavoro. Oltre a soul e r&b, mi diverto a esplorare la musica dal genere emo alla classica».
I primi passi da protagonista sono arrivati con l’aiuto di un insegnante di canto illuminato, che ha convinto Samir Abass a registrare le prime canzoni scritte di suo pugno. «Le persone possono relazionarsi di più con te e il tuo mondo quando proponi cose tue e, anche se all’inizio non c’è riscontro dal pubblico, bisogna insistere».
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In studio con Marco Mengoni
Dopo qualche live insolito – come durante l’intervallo di un derby di basket a Brescia dove giocava suo fratello, davanti a 5.000 persone – ecco arrivare il treno da non farsi scappare: l’occasione di lavorare con Marco Mengoni.
Per il nuovo album in uscita il 3 dicembre abbiamo registrato insieme i pezzi Luce e In due minuti. E qualche mese fa a Milano ho fatto il corista in un suo concerto. L’esperienza di tornare a fare parte di un coro è stata un po’ spaesante perché non lo facevo da anni. Ma sono molto fiero di come è andata, il team era soddisfatto e tutti mi hanno sostenuto. Adesso punto a essere un solista, però
Da un treno all’altro, Samir Abass è ora alle prese con All Together Now, il talent musicale di Canale 5 condotto da Michelle Hunziker, arrivato alla sua quarta edizione e in onda fino al 19 dicembre. «Questa partecipazione spero che sia un trampolino per me. Sto ricevendo molte proposte professionali e sono molto felice di come stanno andando le cose e che ci siano delle persone che credono in me. E nel frattempo mi sto concentrando sulla scrittura di nuove canzoni».
Il futuro di Samir Abass è una sfida italiana
Diversamente da molti suoi colleghi che stanno facendo le valigie per cercare fortuna all’estero, Samir Abass immagina la sua carriera futura in patria.
Per come si stanno muovendo le cose ultimamente, voglio stare in Italia in questo momento. Vorrei riuscire a dare qualcosa al mio Paese con la mia immagine e la mia personalità. Penso che l’Italia abbia bisogno di vedere più diversità, più persone come me che hanno successo, spiega Samir con l’aria di chi è pronto per la sfida, Quante persone del mio colore sono famose come Ghali o Tiziano Ferro?
I social stanno contribuendo parecchio a spostare i riferimenti e creare nuove narrazioni e Samir Abass è perfettamente a suo agio sotto i riflettori digital. Nonostante ogni tanto riceva dei commenti discriminatori: «Una volta mi sono sentito dire “Se non fossi nero la canzone sarebbe più bella”. Ma questa ignoranza mi scivola addosso. I social, in particolare TikTok, mi hanno aiutato a farmi conoscere perché avrei potuto cantare come Whitney Houston ma non mi avrebbe ascoltato nessuno senza un canale social. Vorrei spianare la strada a chi arriverà dopo di me, è una sfida che vale la pena affrontare. So che è arrivato il momento di raccontare altre storie».