La 93esima edizione degli Oscar ha decretato come miglior film Nomadland di Chloé Zhao, che ha vinto anche il premio per la miglior regia: è diventata così la seconda donna e prima sinoamericana a ricevere il riconoscimento. I premi per i migliori attore e attrice, protagonista e non protagonista, sono andati a Anthony Hopkins (The Father), Frances McDormand (Nomadland), Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah) e Yuh-Jung Youn (Minari), prima coreana a vincere un Oscar. Ma, incetta di premi a parte, cosa vale la pena raccontare di questa edizione?

La notte delle quote

Mai come quest’anno, complici nuove linee guida, la notte degli Academy Awards è stato teatro di diversity: artisti internazionali, con una rappresentanza afroamericana ed asiatica senza precedenti, si sono aggiudicati l’ambita statuetta, in un clima reso insolito dal Covid, meno scintillante ma forse proprio per questo più sentito.

Già a settembre 2020 l’Academy aveva annunciato un cambio di rotta, rendendo pubbliche le nuove linee per degli Oscar più inclusivi e meno bianchi entro il 2024. Nuove categorie, almeno un personaggio appartenente a minoranze etniche, 30% dei ruoli secondari assegnati a gruppi sottorappresentati (includendo Lgbtq+, donne, diversamente abili, minoranze etniche e comunità con background migratorio) quando il film non è incentrato su una di queste tematiche. Una mossa da molti considerata ipocrita, o all’insegna di un eccessivo politicamente corretto, ma che è indubbio abbia ottenuto un risultato.

Che gli Oscar premiassero principalmente attori bianchi (e uomini) non è infatti mai stato un segreto: era il 2015 quando esplose l’hashtag #OscarsSoWhite, e nel frattempo il mondo ha fatto passi avanti, con un nuovo presidente alla Casa Bianca e con l’espansione di Black Lives Matter. BLM, abuso di potere delle forze dell’ordine, violenza contro le minoranze riecheggiano nella notte degli Oscar, in un’edizione destinata (forse) a fare la storia del cinema. In uno studio pubblicato dall’Insider, negli ultimi dieci anni l’89% delle nomination sono andate a persone bianche e il 71% a uomini.

Nomination e diversity

Gli Oscar 2021 segnano un’annata da record. Per la prima volta dall’istituzione della prestigiosa statuetta, quasi la metà degli attori candidati sono neri, nove su venti, tre nomination sono andate ad attori asiatici, numero record di candidature in un anno, e sono settanta le donne ad aver ricevuto una nomination, mai così tante. Per quanto in ritardo sulla storia, questa è stata la notte delle “prime volte”.

Steven Yeun è il primo americano di origini asiatiche ad essere nominato miglior attore, Chloé Zhao, che ha diretto Nomadland, è la prima donna asiatica ad essere nominata per la miglior regia, una categoria che ha visto trionfare solo due donne prima di lei. Tra i nominati anche Riz Ahmed, attore e rapper anglopakistano, candidato come miglior attore per la sua interpretazione in Sound of Metal

I vincitori

Sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles sfilano, finalmente, volti meno noti, in una premiazione che rispecchia le aspettative delle nomination; per quanto due tra le categorie più ambite, miglior attrice e miglior attore, non abbiano premiato i numerosi attori stranieri candidati. Eppure la diversity c’è, e si vede. A partire da Daniel Kaluuya, afroinglese cresciuto nelle case popolari di Camden a Londra, già reso famoso dalla sua interpretazione in Black Panther e ora miglior attore non protagonista nell’acclamato Judas and the Black Messiah. Era data per super favorita anche Chloé Zhao, regista cinese che ha diretto Nomadland (premiato come miglior film), che ha poi vinto l’Oscar per la migliore regia. Non è l’unica asiatica a festeggiare, anche Yuh Jung Youn è la prima coreana a vincere un Oscar, come miglior attrice non protagonista. E l’Oscar per il migliore Make Up e Hairstyling è andato a Ma Rainey’s Black Bottom, rendendo Jamika Wilson e Mia Neal le prime stylist nere a vincere la statuetta.

Rompo questo soffitto di cristallo con entusiasmo per le donne trans nere, per le nostre sorelle asiatiche, per quelle latino e indigene. Ma so anche che un giorno non sarà insolito o rivoluzionario, sarà normale, ha detto Neal sul palco

Tematiche diverse

Cornice degli Oscar 2021 anche l’attenzione a tematiche sociali legate alle disuguaglianze, al razzismo, alla violenza. Tra le nomination, storie che portano a galla le violenze da parte dell’FBI nel caso della Black Panther Fred Hampton, raccontato in Judas and the Black Messiah. Ma anche nel processo dei Chicago 7, raccontato in One Night in Miami. E si parla di soprusi anche in United States vs Billie Holiday, storia del processo che ha portato alla caduta della celebre cantante afroamericana.

La polizia in America uccide in media tre persone al giorno, circa mille all’anno, e questo colpisce sproporzionatamente i neri. Per favore, non siate indifferenti al nostro dolore

L’appello del regista Travon Free, che ha visto vincere il suo Two Distant Strangers come migliore cortometraggio d’azione.

 

Foto: Facebook / Academy