Chi non annega o muore facendo la rotta balcanica vive ma viene dimenticato. È il destino dei migranti. Younis Tawfik, in questo La sponda oltre l’inferno, un romanzo pubblicato da Oligo, ha raccolto cinque storie vere e le ha srotolate lungo le pagine di un romanzo, perché non si perdessero. Younis Tawfik è nato a Mosul, in Iraq. Nel 1979 si trasferisce a Torino dove nel 1986 si laurea in Lettere, per poi dedicarsi alla divulgazione della letteratura araba traducendo autori quali Gibran e collaborare come opinionista con diversi quotidiani. Oggi presiede il Centro culturale italo-arabo di Torino. In questo suo ultimo lavoro, La sponda oltre l’inferno, Younis Tawfik dà voce a cinque migranti, che sotto il cielo illuminato dalla luna di Lampedusa, raccontano dei campi di detenzione in Libia, dei barconi che è un miracolo se non affondano e di quelli che non ce l’hanno fatta. Fnan viene dall’Eritrea, anche lei è stata in un campo libico e ha attraversato l’inferno. Hassan invece arriva dal Darfur dove i jihadisti gli hanno ucciso il padre e bruciato la casa. Questo di Younis Tawfik è un libro impregnato di una grande sensibilità, per farci conoscere questi viaggi disperati che durano anni, attraversando deserti e solcando mari, e che rischiano giorno per giorno di interrompersi definitivamente. I protagonisti descrivono eventi terribili che a volte conosciamo per avere già letto o ascoltato, e ogni volta è uno schiaffo alle nostre vite tranquille. Non sono però le scene forti a trasmettere il vero messaggio, ma la testimonianza di storie tristemente comuni. Questo libro ci aiuta a non dimenticarcene. Fabio PolettiYounis TawfikLa sponda oltre l’inferno2021 Oligo Editorepagine 312 euro 18