Non è il colore della pelle a fare la differenza. Nè sono le diverse culture. Casomai la distanza, da misurare in chilometri e in anni. Quelli che separano i due “amici del cappuccino”, molto più che amici, meno che amanti, uniti da una tensione palpabile, divisi da giovanissimi dai casi della vita. Ayana vola fino in Australia, Luke rimane qui. Non la aspetta. Non si aspettano. Dieci anni dopo, quando si ritrovano, sono adulti, hanno un passato, vivono un presente costruito sull’esperienza, ma forse la tensione di una volta potrebbe tornare. È un romanzo d’amore e di passione, questa opera prima di Marlyse Jumbo, nata a Poggibonsi vicino a Siena da genitori camerunensi, afrodiscendente come la protagonista del suo romanzo. Un romanzo originale che gira tutto attorno alla figura di Ayana, una giovane forte di carattere, determinata nelle scelte. Un romanzo che esplora la diversità delle persone non per il colore della pelle, ma per quello che ognuno di noi ha dentro e che ci rende unici. Dove valori come l’amicizia, la forza dei sentimenti e la passione, sono le uniche cose che contano davvero. Fabio Poletti 

Marlyse J.
Amici del cappuccino
Tentazioni deliziose

2020 Genesis Publishing
pagine 252 euro 11,60 ebook 3,99

Per gentile concessione dell’autrice Marlyse J. e dell’editore Genesis Publishing pubblichiamo un estratto del libro Amici del cappuccino.

«Luke!»
Aveva i suoi riccioli infiniti al vento.
Era finalmente riuscita ad averla vinta con sua madre che non perdeva mai l’occasione di legarglieli, di contenerli in ogni sorta di acconciatura possibile, ma non quel giorno.
Poteva sentirne la morbidezza sulle sue spalle, osservarli muoversi al delicato soffio del vento estivo.
I suoi occhi erano così raggianti, come il sorriso, e il sole solleticava la sua pelle d’ebano.
«Mi mancherai, Luke…» sospirò accasciandosi sul prato.
“Anche tu” pensai, ma non ebbi il coraggio di dirglielo. Avevo paura che, dicendolo, allora sarebbe stato tutto vero, lei sarebbe partita davvero, e io avrei perso la mia migliore amica.
Mi strinsi nelle spalle, guardavo fisso sulle mie ginocchia rannicchiate, con tutta la forza cercai di non osservarla, ma non ci riuscii. Era bellissima, lo è sempre stata per me.
«Sarà strano» gemette puntando il palmo della mano verso il cielo. «Cosa?»
«Incominciare le superiori senza di te.» Si girò col busto verso di me e incurvò le labbra carnose.
“Oh, perché il mio cuore batte così?” Forse perché desideravo baciare quelle labbra.
«Sarà il nostro primo anno» sbuffò tirandosi su. Posò una mano sulla mia spalla e scosse la testa come per protesta. «Sarà la prima volta che mi separerò da te.»
«Ma ci ritroveremo.»
Strinse le labbra, stava cercando di trattenere le lacrime, perché sapeva che stavo mentendo, lei non se ne stava andando in una nuova città o in un altro stato, ma proprio in un altro continente!
Quante possibilità ci sarebbero state di rincontrarsi?
Poche, forse nessuna.
Le foglie verdi degli alberi di fronte a noi ondeggiavano lente al soffio del vento, i raggi del sole ravvivavano il colore dei fiori che rivestivano il prato, eppure lei, per me era il fiore più bello, l’unico che avrei amato e venerato con tutto me stesso.
«Da chi correrò quando mi dovrò lamentare del mio futuro fidanzato australiano?» ridacchiò asciugandosi una lacrima col dito.
«E io?» borbottai. «Da chi correrò quando la mia ragazza mi avrà lasciato per il primo che passa… Ahi!»
La guardai torvo. «Perché mi hai tirato i capelli?»
«Perché nessuna ti lascerebbe mai» esclamò scuotendo leggermente la testa e mostrandomi il suo tipico sorriso beffardo. «Tu… sei perfetto» sospirò e socchiuse gli occhi. «Perfetto… Solo un’idiota ti mollerebbe» ripeté.
“Tu mi stai mollando” pensai amareggiato.
Non sapeva nemmeno che i miei sentimenti nei suoi confronti erano cambiati, e non lo avrebbe mai dovuto scoprire.
Non volevo perdere la nostra amicizia.
«Luke…» I suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime.
«Tu resterai sempre nel mio cuore» dissi, per rassicurare, più che lei, me stesso.
«E tu nel mio.» Prese la mia mano e la portò al suo petto, e io presi la sua e la portai al mio.
«Ayana» mormorai.
«Luke» disse lei.
«Amici del cappuccino» dicemmo in coro, sforzandoci di ritrovare un po’
di allegria prima di ributtarci sul prato.

© 2020 by Marlyse J.
© 2019 by Genesis Publishing, Rodi (GR)