Se ancora dubitate del ruolo che lo sport possa (o meno) avere nel campo dei diritti umani, pensate alla nazionale turca di calcio. Lunedì sera, per la seconda volta in quattro giorni, ha festeggiato il post-partita con un saluto militare, in sostegno all’operazione “Primavera di pace” avviata da Erdogan sul confine siriano, contro la minoranza curda.
Ecco perché arriva con un tempismo perfetto sull’attualità la scelta della onlus AltroPallone di promuovere Sport in Rete: seminario con un focus sui diritti umani, aperto al pubblico a Milano, il prossimo sabato 19 ottobre, dalle ore 14.00 alle 18.30 alla Fabbrica del Vapore. Si parlerà di sport, di etica, di parità di genere e di tutto quanto è necessario conoscere oggi per evitare che una attività così importante venga strumentalizzata e sminuita. Un appuntamento che fa parte delle Football people Action weeks: due settimane di eventi sullo sport inclusivo promossi da Fare Network, rete internazionale contro le discriminazioni di cui AltroPallone è socio.
Così, mentre a livello internazionale lo sport diventa il volano sia di messaggi politici sia di campagne più ampie (basti pensare alle proteste legate alla parità salariale nel calcio femminile, durante gli scorsi Mondiali), a livello territoriale il rischio è quello di dare poca visibilità ad azioni e entità altrettanto dirompenti, ci spiega Gian Marco Duina, vicepresidente di AltroPallone: «Nel corso del nostro seminario vogliamo fornire indicazioni ampie sulle buone pratiche che legano lo sport e i diritti umani, ma vogliamo anche mettere a confronto gli attori e le realtà che queste azioni le stanno già mettendo in pratica».
Ecco quindi la scelta di dividere il pomeriggio in quattro tavoli tematici divisi in due tranche (cui il pubblico potrà prendere parte liberamente). Dopo i saluti istituzionali (con Filippo Petrolati, direttore Fondazione di Comunità Milano) partiranno gli incontri: Storie di Sport è il tavolo del master Comunicare lo Sport dell’Università Cattolica, tenuto dalla professoressa Paola Abbiezzi. «La tematica è fondamentale oggi, perché lo sport oggi passa dai media più svariati e bisogna incominciare a comunicarne gli aspetti valoriali, senza fermarsi sempre ai risultati meramente sportivi. Una delle storie che saranno discusse è quella di Samia Yusuf Omar, la velocista olimpica somala che arrivò ultima a Pechino. Morì in un naufragio tentando la traversata del Mediterraneo per seguire il suo sogno, allenarsi in vista di Londra 2012».
La Carta internazionale UNESCO per l’educazione fisica e lo sport: pratica ed etica sarà il tavolo tematico tenuto la Maria Paola Azzario, presidente del Centro per l’UNESCO di Torino nel quale si parlerà della carta, adottata nel 2015, dal punto di vista etico e pratico: «Un tema davvero attuale, quello dello sport come aspetto fondamentale per lo sviluppo di una realtà di pace, nelle situazioni di conflitto e post conflitto». Sport e Life Skills sarà tenuto da Jacopo Generoso e Laura Tagliabue, formatori di Slums Dunk, onlus creata dai giocatori di basket Bruno Cerella e Tommaso Marino, che usa lo sport come strumento di riscatto sociale negli slum e nei quartieri più poveri, in Kenya e Zambia: «Alcuni dei bambini da loro cresciuti, oggi diventati adulti, giocano in Italia e negli Usa grazie a delle borse di studio». Infine si parlerà di Sport e Parità di Genere, tavolo tenuto da Duina che spiega: «Parleremo di sport e delle donne, in particolare del mancato professionismo femminile che è un tema cruciale. Con un focus su calcio, ma non solo. Parleremo anche dei pregiudizi che ancora vigono sul fatto che ci siano sport per uomini e sport per donne, che si riflettono anche a livello istituzionale».
Al termine dei tavoli tematici ci sarà uno spazio per gli interventi conclusivi, moderato dal direttore di NRW Cristina Giudici, con ospite la nazionale Hip Hop milanese: «Terremo il microfono aperto. Saranno presenti molte realtà estremamente interessanti come la squadra della mamme di via Padova e quella dello sportello di assistenza agli stranieri Naga. Spero che chi partecipi ne esca arricchito e, perché no, con qualche biglietto da visita in più – quando si parla di sport e diritti umani bisogna fare rete, in tutti i sensi».
Sull’evento Facebook, tutte le info per partecipare.