Ce ne eravamo già accorti, almeno per quanto riguardava Milano e il suo sindaco. Ma fa venire un certo sconforto, analizzando il Ventisettesimo Rapporto sulle migrazioni 2021 appena pubblicato dalla Fondazione Ismu, vedere come il tema immigrazione sia stato affrontato (o meglio non affrontato) da parte dei candidati sindaci, nei programmi elettorali alle ultime elezioni amministrative, almeno nelle grandi città. L’analisi del rapporto Ismu si sofferma su Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino. Le conclusioni sono desolanti, come è scritto nel rapporto.
Su 15 candidati analizzati, solo 10 hanno affrontato, più o meno direttamente, la issue immigrazione; i candidati del Movimento 5 stelle non affrontano o affrontano solo marginalmente la questione; i candidati del centrosinistra inquadrano il tema immigrazione tra le tematiche relative all’inclusione sociale, alle politiche sociali e all’integrazione; tra i candidati del centrodestra, Fondazione Ismu rileva che solo quelli di Milano e Roma inquadrano il tema immigrazione sotto il cappello legalità e sicurezza, mentre a Bologna e a Torino il tema viene trattato in termini di politiche sociali
Fondazione Ismu: Bologna vuole lo ius soli, Milano se ne dimentica del tutto
Se il candidato del centrosinistra a Bologna Matteo Lepore, che ha vinto al primo turno con il 60% dei voti, nel suo programma mette pure lo ius soli, in attesa che il Parlamento si dia una mossa, il suo omologo milanese Giuseppe Sala, anche lui sindaco al secondo mandato dopo il primo turno, dei temi legati all’immigrazione se ne dimentica del tutto. Di fatto emarginando i 35 italiani di origine straniera candidati nelle liste civiche in suo sostegno, nessuno dei quali è stato poi eletto.
A Milano, la città dove ci sono stati più candidati con background migratorio, il candidato del centrodestra Luca Bernardo, si batteva per chiudere le porte della città ai migranti. A Roma quello del centrosinistra Roberto Gualtieri, diventato poi sindaco, giura invece che i migranti sono decisivi al benessere della capitale. Dichiarazioni di principio che spesso non sono accompagnate da politiche reali.
Sul tema dell’immigrazione meglio superficiali o meglio zitti?
In generale, se nel Nord dell’immigrazione se ne parla poco, a Sud sparisce dalle agende politiche dei candidati. Resta da chiedersi cosa sia meglio: se parlare male o per slogan di un tema così importante, che coinvolge direttamente il 10% della popolazione, o non parlarne affatto.