Solo un aereo. Niente di più, niente di meno. È tutto quello che sarà messo a disposizione dai quattro Paesi – Francia, Germania, Belgio e Olanda, mancava invece la Gran Bretagna – nel vertice di Calais di sabato e domenica, per far fronte alla crisi umanitaria dei migranti che continuano a morire nell’attraversamento della Manica.
Solo mercoledì c’erano state 27 vittime. Tra loro sei donne, una era incinta, e tre bambini. Tra le vittime la 24enne curda Maryan Amin che fino all’ultimo ha chattato via snapchat con il fidanzato Karzan Asad, raccontandogli che il gommone si stava sgonfiando e stava imbarcando acqua. Il ministro dell’Interno francese Gerard Darmanin, nell’annunciare l’impiego dell’aereo di Frontex, ha detto: «Troppi morti, non possiamo accettare che ce ne siano altri». Lo sproposito tra la preoccupazione annunciata di fronte al rischio di altre morti di migranti e le misure adottate appare evidente.
Solo quest’anno, secondo le stime di Londra, 31 mila 500 migranti avrebbero cercato di attraversare il Canale della Manica
Oltre 22 mila ci sarebbero riusciti. In gran parte si tratta di afghani, siriani, sudanesi, eritrei ed etiopi, spesso con familiari che vivono già nel Regno Unito, convinti che Oltremanica i controlli siano meno rigidi che in Francia e dunque sia più facile trovare qualche lavoretto per sopravvivere. Il primo ministro inglese Boris Johnson, che non ha voluto partecipare al vertice di Calais, dopo il ritiro polemico dell’invito da parte di Parigi, accusa invece la Francia di essere troppo morbida nei controlli della frontiera marina e, anzi, all’insegna di un assai spregiudicato laissez-faire favorirebbe la fuga dei migranti, per scaricarli sulla vicina Gran Bretagna.
Insomma il solito scaricabarile in cui l’Europa mostra ancora il lato peggiore di sé, incapace di trovare una politica comune e condivisa su come affrontare il problema dei migranti
Visualizza questo post su Instagram
Sulla Manica una guerra commerciale
Pensare, come hanno fatto i francesi, che per ridurre la fuga dei migranti basti vietare la vendita e il noleggio di canoe e kayak nei negozi di articoli sportivi di Calais, appare francamente ridicolo. Ma è addirittura inqualificabile che il ministro dell’Interno britannico Priti Patel, accusi la Francia di usare i migranti per punire la Gran Bretagna che è uscita dall’Unione Europea. L’impressione vera è che tra i due Paesi che si affacciano sulla Manica sia in corso una guerra prima commerciale che politica, a partire dai diritti di pesca fino ai dazi sulla circolazione delle merci, in cui il dossier migranti appare come l’ultimo capitolo della battaglia. Con buona pace di chi nella Manica annega per davvero. Con la magra consolazione di un aereo – uno solo – che impotente assisterà dall’alto al naufragio dell’Europa.
Foto/Flickr: Alisdare Hickson