C’è del marcio in Danimarca dove il governo vuole fermare i profughi

Copenaghen vuole esportare i richiedenti asilo fuori dall'Ue: un'iniziativa che piace a Salvini, racconta il nostro polemista misterioso, Sindbad il Marinaio.

C’è del marcio in Danimarca. Peggio che in Italia dove paghiamo i libici perché tengano i migranti nelle loro carceri, piuttosto che lasciarli salire su un barcone. Peggio che in Australia, porti chiusi da sempre, che migranti e richiedenti asilo li confina anche per cinque anni nell’isola lager di Nauru in mezzo al Pacifico. Nel Paese scandinavo hanno deciso che migranti e profughi dovranno aspettare l’iter giudiziario in un’altra nazione e, anche se dovessero ottenere lo status di rifugiati, mai e poi mai potranno entrare in Danimarca. Ma dovranno rimanere nel Paese che li ospita, a vita per non perdere lo status acquisito.

La norma che di fatto impedisce ai migranti di entrare in Danimarca è stata presentata dal governo socialdemocratico (sic!) del Primo ministro Mette Frederiksen ed è stata ovviamente appoggiata dalle opposizioni di centrodestra. Nella scelta di esternalizzare le frontiere, non viene per ora definito quale sia il Paese terzo dove i rifugiati dovranno attendere il verdetto sulla loro presenza nel Paese o sulla loro espulsione verso la nazione di origine.

Anche se i diretti interessati non lo confermano, i media danesi assicurano che quel Paese dovrebbe essere il Ruanda, con cui la Danimarca ha recentemente firmato un accordo bilaterale, immaginiamo costato diversi milioni di Corone, proprio in tema di migranti

L’iniziativa del governo danese, passata a stragrande maggioranza con 70 voti a favore e 24 contrari, ha suscitato più di una perplessità a livello Onu. L’Alto Commissario Filippo Grandi, oltre a rilevare la violazione di tutti gli accordi internazionali in tema di accoglienza, prospetta che in questo modo il destino dei profughi sarebbe ancora più a rischio: «Questa norma potrebbe comportare il trasferimento forzato dei richiedenti asilo e l’abdicazione da parte della Danimarca delle responsabilità relative alle procedura di asilo e alla protezione dei rifugiati vulnerabili». L’iniziativa danese piace al leader della Lega Matteo Salvini che ha già scritto al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese perché la si adotti anche in Italia. Un’ultima considerazione. Con questa politica di fatto dello struzzo, visto che nessun controllo sulle condizioni dei profughi sarà possibile in Ruanda o chissà dove, siamo arrivati al menefreghismo assoluto di un Paese europeo davanti al dramma dei richiedenti asilo. Se “aiutiamoli a casa loro” ci lasciava più di un dubbio, per usare un eufemismo, questo “rimanete a casa vostra” ci fa semplicemente orrore.

Foto: hossein azarbad / Unsplash