Sarà difficile non accorgersene. Gli oltre un milione di nuovi italiani che eccellono nelle professioni, che guidano imprese, che sono innovatori nelle arti e nelle scienze, avranno presto un loro format televisivo. Lo sta realizzano Netflix.

Andrà in onda nel 2020. Lo sta scrivendo Antonio Dikele Distefano, lo scrittore ventisettenne, nato a Busto Arsizio (vicino a Varese) da genitori angolani. Titolo della serie Zero. Ambientata in Italia avrà per protagonisti ragazzi afroitaliani.

La produzione per ora anticipa poco. Si sa che Zero è il nome del protagonista e che avrà dei superpoteri che gli permettono di conoscere «la realtà delle cose, delle relazioni e delle persone». Di più non si sa. Né se questi superpoteri sono un modo figurato per raccontare le capacità introspettive e la sensibilità del protagonista. Né se saranno superpoteri veri e propri nello stile di Black Panther, il film cult per gli afroamericani uscito nel 2018 con la felice regia di Ryan Coogler. Antonio Dikele Distefano, che ha venduto centinaia di migliaia di libri a partire dal manifesto simbolo della sua generazione Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?, autoprodotto e poi pubblicato con successo da Mondadori, dove racconta di amore e razzismo ma senza piagnistei, si dice entusiasta di questo nuovo progetto. «Sarà la prima serie nella quale i protagonisti saranno dei ragazzi neri italiani. Spero che apra le porte a quegli attori, creativi e artisti neri che non hanno ancora avuto un’occasione importante». Gli ingredienti per un format di successo ci sono tutti. Basta che qualcuno adesso non gridi all’invasione. Televisiva.