Si (ri)comincia il primo settembre e si torna sui banchi di scuola a prova di Covid nella città più orientale d’Italia. La dodicesima edizione del Festival Giornalisti del Mediterraneo a cui parteciperanno giornalisti, comunicatori, politici, accademici sarà focalizzata sulla narrazione dell’emergenza sanitaria, la sostenibilità ambientale, il diritto all’informazione corretta e, come sempre, sul Mediterraneo.

Accoglienza, uguaglianza sociale, fake news, parità di genere, geopolitica nel Mediterraneo, occupazione e lavoro saranno i temi al centro dei dibattiti, ogni sera a Largo di Porta Alfonsina

La kermesse ideata da Tommaso Forte, autore fra l’altro del libro in uscita “Michele Emiliano. L’ultimo Re di Puglia” (Round Robin Editrice), ha vinto la corsa contro il tempo, dopo l’angoscioso lockdown. E si terrà grazie al patrocinio istituzionale della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, in partnership con il Comune di Otranto, l’Ufficio della Consigliera di Parità della Regione Puglia, il Corpo consolare di Puglia, Basilicata e Molise. Si comincia il primo settembre con un incontro dedicato alla geopolitica, moderato da Cristina Giudici, direttrice di NRW che è media partner del Festival: “Mediterraneo con la mascherina e scenari geopolitici”. Interverranno Marco Carnelos, già ambasciatore italiano in Iraq, Fabio Agostini, ammiraglio della Marina militare e comandante missione Eunavform-Med Irini creata per far rispettare l’embargo in Libia e fermare il traffico di armi, Paolo Di Giannantonio di Rai Tg1 e Paola Moscardino de La7.

Come osserva l’ammiraglio Agostini, il Mediterraneo è, è stato e sarà sempre un punto nodale di traffici, di culture ma anche di tensioni internazionali perché si tratta di una cerniera fra diversi Paesi, diversi continenti, diverse culture e diversi modi di intendere l’economia. Un’area che a causa della pandemia ha visto senza dubbio l’acutizzarsi di alcune tensioni che la riguardano, con un impatto sulla sicurezza, sull’immigrazione e sulle economie

Nella prima giornata del Festival seguiranno altri tre incontri, fra cui “Il dialogo dopo il Covid-19. Porti, sicurezza, accoglienza, politica euro-mediterranea” moderato da Paolo Di Giannantonio di Rai Tg1. Si confronteranno il magistrato Francesco Mandoj e il docente di Diritto Costituzionale Francesco Alicino, il docente di Sociologia dell’università del Salento Gigi Spedicato e Tiziana Prezzo di Sky Tg24. Il Festival Giornalisti del Mediterraneo si conclude il 5 settembre con il premio Caravella dedicato a chi garantisce la buona informazione e affronta temi legati al bacino del Mediterraneo. Quest’anno il premio sarà assegnato a Renato Coen di Sky Tg24, Giovanna Botteri, corrispondente Rai da Pechino, Francesca Nava, The Post Internazionale, Alberto Ceresoli, direttore dell’Eco di Bergamo, Patrizio Nissirio dell’Ansa, Sebastiano Lombardi, direttore di Rete4. Il comitato scientifico ha inoltre assegnato quest’anno anche il premio alla “Comunicazione per la promozione del territorio” a Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro.

Al Festival Giornalisti del Mediterraneo ci saranno anche il ministro per il Sud e la Coesione sociale, Giuseppe Provenzano, che interverrà in un incontro dedicato ai profughi climatici, e il ministro della Giustizia del Governo Albanese, Etilda Gjonaj Saliu, che invece parteciperà a un dibattito sulla mancata parità di genere

«Quest’anno il Festival tratterà anche le tematiche legate al momento storico che stiamo vivendo e di cui siamo protagonisti, nostro malgrado, l’emergenza da Covid-19», dichiara il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, mentre Tommaso Forte, soddisfatto per aver creato un evento nel mezzo della tempesta della pandemia, osserva: «Il Festival Giornalisti del Mediterraneo è una delle pochissime manifestazioni che hanno retto l’urto della pandemia. Questa opportunità ci consegna una maggiore responsabilità, la stessa con cui affronteremo e offriremo al pubblico l’approfondimento sui temi dell’attuale dibattito pubblico, legati inevitabilmente al periodo straordinario e difficile che tutto il mondo sta vivendo». E NRW sarà lì, nella Porta d’Oriente, a raccontarvi gli intrecci culturali, politici e umani che ogni anno creano un magma creativo.